Lo sviluppo dei materiali sul playful learning e sullo storytelling è stato realizzato utilizzando il design thinking. Il design thinking consiste nell’inquadrare una questione o un problema “scomponendolo”: facendo molte domande, mettendo in discussione e, talvolta, riformulando il problema per comprendere quale sia quello reale o più interessante. Si ricorre quindi a diversi metodi e strumenti, come la visualizzazione e la prototipazione, per esplorare, sperimentare e iterare concetti e soluzioni, oltre che per comunicare possibili risposte.
Un processo di design thinking rappresenta un approccio altamente concreto e pragmatico all’innovazione, in cui intuizioni e risultati vengono sviluppati, documentati e comunicati in modo facilmente comprensibile e condivisibile, sia all’interno di un gruppo di progetto che all’esterno.
Lo storytelling si rivolge direttamente a un pubblico, senza l’uso di un copione scritto. Attraverso strumenti drammaturgici, fisici e verbali, i destinatari/ascoltatori vengono guidati nel creare immagini nella propria mente, si attiva il sistema limbico ed emergono emozioni.
L’idea di introdurre l’approccio delle scuole che promuovono salute nel progetto PLACES nasce dal fatto che i valori di base dell’approccio SPS e il modo in cui esso concepisce la scuola come un contesto inclusivo di vita, apprendimento e gioco costituiscono una sorta di prerequisito affinché gli altri tre concetti possano funzionare in modo ottimale.
Un altro aspetto rilevante rispetto all’introduzione dell’approccio SPS in PLACES è il modo in cui la salute e il benessere del bambino vengono interpretati come qualcosa di olistico che comprende il benessere fisico, mentale e sociale, e non soltanto come assenza di malattia. L’integrazione del benessere mentale e sociale rappresenta un fattore fondamentale affinché l’apprendimento ludico, coinvolgente, partecipativo e responsabilizzante possa avvenire pienamente.